Titolo: Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Autore: Mark Haddon
Traduttore: Paola Novarese
Casa editrice: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2003
Numero di pagine: 247
Numero di capitoli: 51 (da 2 a 233)
Genere:
Giallo
Trama in breve: La storia narra di
Christopher, un ragazzino di Swindon che ha quindici anni e soffre della
sindrome di Asperger (una specie di autismo), con l'effetto di strani
comportamenti (poche amicizie, si agita se ci sono suoni, ossessive
ripetizioni). Il padre pochi anni prima, aveva raccontato a Christopher che la
madre era morta. Una notte, Christopher trova nel giardino della vicina di casa,
il cane della signora Shears, Wellington, morto a causa di un forcone trafitto
nel corpo. Il ragazzo, nonostante il padre glielo avesse vietato, decide di
indagare e nel frattempo comincia a scrivere un libro.
Personaggi: Christopher, il
padre, la madre, la signora Alexander, la signora Shears, il signor Shears,
Siobhan.
Tempo: la vicenda si svolge ai giorni nostri
Luogo: Swindon e Londra, Inghilterra
Narratore:
Christopher Boone, il protagonista
Mi ha incuriosito molto il modo di scrivere
dell'autore che saltava i capitoli.
All’inizio ho pensato che
fosse un errore finchè il narratore nel diciannovesimo capitolo spiega che gli
piacciono i numeri primi e li utilizzerà per numerare i capitoli del libro. Mi
è quasi dispiaciuto finire il libro! L'ho trovato sia commovente che divertente. Questo racconto, mi ha insegnato
che a volte anche le persone che noi crediamo più vicine possono tradirci,
Christopher non credo avrebbe mai immaginato che il padre fosse un assassino, e
un crudele bugiardo, come non avrebbe pensato che la madre fosse ancora viva e
che gli scrivesse delle lettere a lui mai consegnate. Inoltre mi ha insegnato
che chi ha problemi psicologici, come per esempio quelli che ha Christopher, sviluppa
altre facoltà, per esempio in questo caso, la dimestichezza con la matematica,
oppure la capacità di risolvere un caso come chi ha ucciso Wellington.
I paragrafi importanti del
libro sono quando Christopher dimentica il libro sul tavolo ed il padre lo
trova. Quando scopre che gli attrezzi del padre sono uguali al forcone che è
stato infilzato al povero cane, da lì deduce che il padre è il criminale. Mi
sono resa conto che a volte i genitori credono di fare il bene senza accorgersi
di procurare del male. Penso che questo libro sia adatto per ragazzi e anche
adulti. Trovo Christopher un bel personaggio. Il libro è pieno di fantasia, è
molto originale il fatto che l'investigatore sia un quindicenne con problemi. Sono
stata contenta nel leggere che Cristopher sia riuscito a scoprire il colpevole e
a ritrovare la mamma. La trama mi è piaciuta anche perchè comincia che il
ragazzo deve scoprire chi sia l'assassino del cane, poi lo scopre per sbaglio,
e nel frattempo parla della vita del ragazzo di cosa gli succede. E’ un libro
che racconta la sua storia che a sua volta racconta quella di un altro libro.
Mi è piaciuto molto il fatto che lo scrittore (scrivendo in prima persona)
pensa a ruota libera e perciò vengono decritti anche i suoi personali stati d'animo.
Questo libro mi ha fatto provare molte emozioni, Mark Haddon scrive in modo
molto comprensibile. Trovo convincente che uno scrittore riesca a scrivere un
libro, come se il suo protagonista ne fosse l'autore.
A.B
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