lunedì 20 febbraio 2017


 
TITOLO: QUANDO L’ATLANTE ERA UN GIGANTE
AUTORE: VITTORIA CALVANI
CASA EDITRICE: ARNOLDO MONDADORI SCUOLA
ANNO DI PUBBLICAZIONE: GENNAIO 2002
N° DI PAGINE: 143
GENERE: STORICO
PERSONAGGI DEL RACCONTO “ECO” (uno dei racconti del libro)
·        Cérere: la dea delle messi e dei raccolti;
·        Prosèrpina: la bellissima figlia di Cérere;
·        Plutone: il forte e vigoroso dio degli Inferi;
·        Apollo: l’intelligente e saggio dio delle arti;
·        Giove: il padre degli dei;
·        Mercurio: il messaggero di Giove.
TEMPO: Indefinito.  
                                                                                                                                                         
 LUOGHI: il Monte Olimpo, la Sicilia (le falde dell’Etna) e gli Inferi.
TRAMA:                                                                  
C’era una volta, in Sicilia, la dea delle messi e dei raccolti: Cérere
Cérere aveva una bellissima figlia di nome Prosèrpina alla quale sarebbe toccata una brutta sorte: mentre stava raccogliendo fiori alle falde dell’Etna, Plutone (il dio degli Inferi) la rapì portandosela in quel brutto mondo sotterraneo.                                          
Cérere non vedendola più corse dal dio Apollo (il dio delle arti) e gli chiese dove fosse andata sua figlia; allora Apollo le disse che Plutone aveva rapito Prosèrpina e se l’era portata nel regno degli Inferi, tutto per volere di Giove (il padre degli dei).  
Allora la dea presa dalla collera pronunciò una maledizione: se Prosèrpina non fosse tornata da lei nessun germoglio si sarebbe schiuso.
Giove, capendo di aver sbagliato, mandò il suo messaggero Mercurio nel regno degli Inferi in modo tale che Plutone potesse restituire Prosèrpina alla madre; ma quando arrivò il momento in cui Prosèrpina se ne doveva andare, Plutone le diede del succo color vermiglio con piccoli semi di melograno.                                        
Prosèrpina lo bevve tutto senza alcun timore, ma quando ritornò dalla madre, seppe che quella bevanda contenente semi di melograno era un sortilegio: chi lo beveva era destinato a rimanere negli Inferi tanti mesi quanti erano i semi di melograno che aveva inghiottito. 
Cérere si rassegnò e fu così che Prosèrpina rimase da Plutone quattro mesi l’anno e nei mesi in cui era da sua madre crescevano delle piante: i cereali, cioè le piante di Cérere.         
COMMENTO:
Questo libro secondo me è stato scritto per far capire al lettore l’origine di alcune parole di uso comune.
Appunto per questo, consiglio vivamente di leggerlo.
In una classifica generale dei libri più belli che ho letto, lo metterei al secondo posto dopo OSSIDEA (un libro che racconta una storia ma in un modo fantasioso, coinvolgente e interessante); inoltre questo libro ha superato la posizione della serie dei viaggi nel regno della fantasia di Geronimo Stilton (una collana di libri che leggo fin da piccolo).
 
 
C-B    1^A

 

Nessun commento:

Posta un commento