sabato 11 febbraio 2017

RECENSIONE DI NON CHIAMATEMI ISMAELE
Titolo: Non chiamatemi Ismaele
Autore: Michael Gerard Bauer
Anno di pubblicazione: 2011
Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativo, scritto in prima persona
Introduzione: Non chiamatemi Ismaele è un racconto narrativo scritto da Michael Gerard Bauer, uno degli scrittori per ragazzi più premiato ed apprezzato d’ Australia. Questo libro è stato pubblicato per la prima volta nel 2011.
Trama: Il protagonista della storia è un ragazzino di nome Ismaele che, all’inizio del racconto, è molto timido ed insicuro ed inoltre durante l’anno scolastico il bullo Barry Bagsley non perde l’occasione di insultarlo e di fargli scherzi, tanto che sta ben attento ad evitare Barry Bagsley. Ismaele è un nome molto particolare, che suo papà ha deciso di dargli ispirandosi al famoso libro di Moby Dick. Però a lui non piace per niente questo nome, perché Barry Bagsley spesso lo prende in giro per questo motivo. Nel bel mezzo del suo secondo anno di liceo, alla sua scuola arriva un nuovo alunno di nome James; a prima vista sembra una persona un po’ strana a giudicare dai suoi modi di fare precisi e ripetitivi e dalle strane espressioni che la sua faccia assume, per esempio quando torce la sua bocca. Quando lo vede per la prima volta Barry Bagsley pensa subito che James potrebbe essere una potenziale vittima dei suoi scherzi e delle sue prese in giro, ma poi, a grande sorpresa di tutti, si rivela un ragazzino molto forte e coraggioso, che è riuscito persino a sconfiggere un tumore e che non ha per niente paura di Barry Bagsley ma, anzi riesce a farlo stare tranquillo fino alla sua permanenza nella scuola, difendendo anche tutti i suoi compagni di classe da lui, compreso Ismaele, di cui diventa grande amico. James riesce anche a fondare una squadra di dibattito, di cui fa parte anche Ismaele, che all’inizio ha molta paura di parlare in pubblico, ma poi grazie a James Scobie riesce a sconfiggere questa sua grande paura ed insicurezza. Riesce perfino a farsi nuovi amici ed a parlare con la ragazza che avrebbe sempre sognato di conoscere. Alla fine della storia questa ragazza invita Ismaele e James alla festa di compleanno di una sua amica e questa è una grande soddisfazione per lui.
Commento: Questo libro mi è piaciuto moltissimo, perché questa è una storia particolare, ed inoltre, mentre leggevo il libro, mi sono spesso sentita coinvolta nel racconto, ed infatti l’ho letto abbastanza velocemente. Il linguaggio del libro mi è sembrato abbastanza semplice e non ho trovato difficoltà nel comprendere frasi complicate, infatti tutto era molto scorrevole. Un aspetto particolare che mi è piaciuto del racconto è il fatto che Ismaele, un ragazzo timido, abbia trovato la forza ed il coraggio, con l’aiuto di James Scobie, di parlare in pubblico e di ribellarsi al bullismo, e di conseguenza riesce anche ad apprezzare maggiormente il suo nome ed inizia a leggere Moby Dick, per il consiglio della sua nuova amica, per scoprire il carattere del personaggio con il suo stesso nome. Consiglierei di leggere questo libro perché il linguaggio non è molto difficile e perché è anche interessante ed anche coinvolgente; può far riflettere e ragionare sul bullismo e può anche servire come manuale da usare per cercare di trovare un rimedio oppure una soluzione per sconfiggere il bullismo e tutti potranno vivere bene insieme. Inoltre lo consiglierei anche perché l’autore riesce a spiegare con semplici parole la storia di Ismaele ed il modo in cui lui riesce ad affrontare tutti i giorni la sua vita scolastica e di come è riuscito a sconfiggere le sue paure ed a farsi anche molti nuovi amici. Questo, secondo me, simboleggia che i nostri amici e le persone a cui vogliamo bene sono le persone su cui possiamo sempre contare e che possono aiutarci a migliorare le nostre vite quotidiane. In conclusione consiglio di leggere questo libro perché, secondo me, è molto interessante e tratta un tema che è molto attuale.

                                                                                                                                                                 G. F.

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